Rinaldo Bellucci
pianista, compositore...
LE MUSE E LA RISONANZA DELL’ORIGINARIO.
LA MUSICA DI RINALDO BELLUCCI.
Come il suono di un vecchio carillon che risvegli dopo un lungo sonno le stagioni dell’infanzia, così
l’esistenza dell’uomo è riportata dalla musica alla memoria del proprio inizio. Potente, infatti, è il
canto delle Muse, figlie di Mnemosyne, “che aprono le pagine sulla nostra Memoria” (Pindaro). E
nel suo svolgersi, la musica non fa che ripercorrere i sentieri che conducono ai giardini delle Muse,
là dove i poeti attingono il loro miele, in quella regione dello spirito dove anche la parola trova la propria origine.
Di questa pre-potenza originaria sono testimoni le composizioni di Bellucci qui raccolte: la sua
musica è prima di tutto, e al di là di ogni téchne, esperienza della Musa, ovvero dell’origine stessa
del logos – di quell’aver luogo della parola che non può essere detto all’interno del linguaggio, ma
solo musicalmente ricordato. L’apertura dell’uomo al vero non è infatti logica, è musicale. È
indicativo che ancora nel capolavoro della filosofia del ’900, Essere e tempo, l’apertura originaria
dell’uomo al mondo non avvenga attraverso la conoscenza razionale, ma anzitutto in una
Stimmung, in una tonalità emotiva che il termine stesso (tonalità) rimanda alla sfera musicale.
La sorgente di ogni autentica com-posizione è tale misteriosa, perché indeterminabile, origine: e
colui che dalle Muse è ispirato – il compositore – deve fare ogni volta i conti con la problematicità
del proprio inizio. La musica di Bellucci è di tale indicibile inizio autentica testimonianza e
risonanza. Ogni suo passaggio è accordato a quella tonalità originaria che investe in pieno
l’apertura dell’uomo al mondo, al vero. Per questo, in un’epoca che ha perso il nesso musaico con
ciò che non può essere detto, essa è anche autenticamente spaesante: in quanto musaicamente
accordata, essa evoca l’ascoltatore dal “paese” in cui si sente “a casa”, apre un varco nel velo
della dimenticanza in cui si muove per lo più la quotidianità indaffarata dell’uomo contemporaneo,
e per in-canto lo riporta “in patria”, cioè sulla soglia del proprio esserci, là dove l’esistenza
custodisce memoria della propria verità.
Improvvisazioni
Un’ intuizione, un colore, uno sguardo posato su un semplice oggetto sono l’occasione per far correre l’ispirazione.
Performances
Rinaldo Bellucci esegue un ritratto pianistico in omaggio al grande chitarrista John Renbourn.
La macchina tessile
Simon Starling ha utilizzato la composizione “La macchina tessile” come parte integrante dell’installazione “Red, Green, Blue, Loom Music”, opera esposta nella galleria Franco Noero di Torino, ai musei di arte contemporanea di Nottingham, Rivoli e Sérignan. Il quotidiano britannico “The Guardian” ha recensito l’opera in questo articolo.
Van Piano
Portare la musica ai bimbi, ai giovani, agli adulti, è contribuire a mantenere accesa una fiamma di spiritualità, contribuire a riportare l’essere umano alla sua essenza dimenticata, in quanto la musica vera scaturisce da tale essenza, mantenere viva nella concretezza dell’esperienza una possibilità che altrimenti non esisterebbe, sapendo che i frutti non si vedranno e probabilmente rimarrà oscurata nella onnivora confusione del presente.